Lo studio e la ricerca
All’ attività di adattamento su misura delle protesi acustiche, Audiologic affianca una profonda attività di ricerca: i lavori pubblicati dall’Ingegner Marco Regolini su riviste scientifiche di rilevanza internazionale sono censiti nella istituzione del Governo degli Stati Uniti National Center for Biotecnology Information: un riconoscimento che pochissimi possono vantare.
L’ipoacusia consiste nella parziale o totale compromissione dell’udito, che può essere classificata come ipoacusia lieve, moderata, grave o profonda.
La riduzione della capacità uditiva può essere congenita o secondaria ad invecchiamento, malattie infettive, assunzione di farmaci ototossici, traumi fisici od acustici. Le condizioni che compromettono il canale uditivo, la membrana timpanica o le strutture dell’orecchio medio determinano ipoacusia trasmissiva, mentre i processi che interessano la coclea e le vie nervose che trasducono la sensazione uditiva provocano ipoacusia neurosensoriale.
Per prevenire la perdita dell’udito, è possibile adottare una serie di misure, ma in alcuni casi il processo è impossibile da invertire.
Il primo approccio diagnostico consiste nella raccolta di informazioni sulla storia medica del paziente e della sua famiglia, indagando anche i comportamenti che possono aver provocato la perdita dell’udito (esposizione al rumore, uso di farmaci ototossici ecc.). Il medico chiederà al paziente di riferire eventuali sintomi associati all’ipoacusia (come dolore nell’orecchio, tinnito o vertigini), la data approssimativa in cui è stata avvertita per la prima volta e se questa è peggiorata nel tempo.
Il medico, quindi, esamina le orecchie ed esegue alcuni semplici test per valutare:
- Il grado e le caratteristiche della perdita uditiva (una o entrambe le orecchie);
- La causa della perdita dell’udito (per quanto possibile);
- Le opzioni di trattamento più adeguate.