Adattamento e collaborazione fra Paziente e Audioprotesista.
Durante i primi sei mesi si programmano alcune sedute per adattare l’amplificazione di determinate frequenze in relazione ai progressi fatti e alla tolleranza dimostrata dall’utilizzatore. La collaborazione tra Paziente e Audioprotesista è fondamentale: il Paziente dice cosa vuole ottenere e l’Audioprotesista deve essere capace di ottenere dalla protesi acustica ciò che il Paziente desidera.
LE FASI DELL’ADATTAMENTO
Le fasi dell’ adattamento all’apparecchio acustico sono sette e si distinguono in:
• Identificazione della perdita uditiva, in quanto è di fondamentale importanza che l’utente prenda coscienza della propria ipoacusia.
• Valutazione dello stato della perdita uditiva, tramite un’ accurata analisi– sia soggettiva che oggettiva -, ai fini dell’adattamento dell’apparecchio acustico e dell’identificazione dei successivi obiettivi di adattamento.
• Obiettivi dell’adattamento. Durante questo step l’audioprotesista mette a conoscenza i famigliari e il paziente degli obiettivi primari da raggiungere.
• Scelta dell’apparecchio acustico. In base alle tre fasi precedenti, alle conoscenze tecnologiche e alle esigenze fisiche e finanziarie dell’utente, l’audioprotesista consiglierà l’apparecchio acustico più idoneo al caso specifico.
• Primo adattamento. L’audioprotesista verifica tutti gli aspetti – estetica, comfort e assenza di feedback – una volta che l’utente abbia indosso l’apparecchio, procedendo a regolarne le caratteristiche in relazione al profilo del paziente.
• Verifiche successive importanti per ottenere risultati ottimali. Una buona collaborazione tra l’audioprotesista e l’utente è determinante per ottenere il massimo in termini di ascolto e intelligibilità vocale.
• Istruzioni e continuo miglioramento. L’audioprotesista deve istruire con dedizione l’utente e i suoi famigliari nelle diverse situazioni di ascolto.